domenica 6 gennaio 2019

Giro del mondo in 80 scatole


C’era una volta a Singapore una piccola scatola di cartone solitaria, non aveva né amici né una famiglia e decise quindi di voler vedere il mondo alla ricerca delle sue origini e nella speranza di trovare un significato alla sua triste vita. Prima di partire fece qualche ricerca per imparare almeno le basi delle altre lingue che gli sarebbero servite nel viaggio e qualche informazione in più sull'origine della sua specie.
Questa avventura iniziò quindi con una prima tappa in argentina dove aveva sentito dire ci fosse un bizzarro catalogo in cui erano descritte in modo alternativo le diverse razze delle scatole. Le sue aspettative non furono deluse, anzi, si sentì ancora più motivato e proseguì subito andando nella enorme terra degli USA, in particolare si fermò come primo punto a New York. Qui rimase colpito da due opere d’arte molto diverse tra loro, una presentava delle false scatole Brillo impilate, l’altra, le Shadow Boxes, erano dei piccoli scorci racchiusi dentro quattro mura. Proseguendo verso Ovest imparò fin dove si era spinta l’evoluzione, con brevetti che non aveva mai visto e un enorme settore di industria pubblicitaria, particolarmente attenta alla simbologia, fondamentale per il contatto con il pubblico; fino ad arrivare sulla costa dove nella florida e ridente Hollywood si producevano svariati film con personaggi a lui simili, tanto in cartoni animati per i più piccoli, quanto in storie di fantascienza per gli appassionati del genere.
Dopo aver attraversato quel tratto di oceano si ritrovò nel suo continente, ma in Cina, alla scoperta degli altri materiali con cui sarebbe potuto nascere. In questo Paese in particolare entrò in contatto con la pregiata porcellana, e nella continuazione del viaggio, tra i sarcofagi dell’antico Egitto e i vasi in terracotta della Grecia arcaica rimase stupito da quante razze diverse ci fossero così simili a lui ma che prima di quel momento non aveva mai conosciuto. Come ultimo ricordo della Grecia fece una piccola analisi sui numeri che lo riguardavano, appunto nel paese che aveva dato i natali alla matematica moderna, prima di intraprendere una sostanziosa visita in Italia.
Qui rimase diversi giorni, durante i quali ampliò la conoscenza dei suoi antenati attraverso la lettura di fumetti, libri e scritti popolari in cui scoprì interessanti proverbi, sperimentò nuovi generi musicali, ritrovandosi in alcune canzoni e vedendo che in questo ambito alcuni umani celebravano le scatole a tal punto da travestirsi da esse. E ancora continuò incontrando alcuni suoi nobili simili, preziosi elementi di design che spiccavano nella folla, ma anche altri elementi più umili che nella vita lavoravano come confezioni di spedizione, dei veri e propri corrieri, i più anziani ancora in latta mentre i giovani in plastica.
Una volta assimilate tutte queste novità si incamminò verso il freddo nord Europa, fermandosi però per due tappe, la prima in Austria dove ascoltò la storia di una paurosa scatola accusata dell’omicidio di numerosi gatti, ma il cui caso non era mai stato risolto, e la seconda nel Regno Unito dove scoprì la letteratura, in particolare rimase colpito da una poesia su come la guerra fosse una cosa da evitare ad ogni costo, passando infine negli archivi della capitale nei quali consultò degli antichi cataloghi commerciali che mostravano che ruoli svolgevano nei secoli passati i suoi antenati. A quel punto senza indugiare oltre puntò al paese dove pensava che tutto avrebbe finalmente avuto senso, la Svezia.
Le sue speranze vennero alla fine davvero coronate, infatti lì conobbe una scatola del posto, Tjena, che divenne presto la sua compagna e poco tempo dopo i due pubblicarono il primo di tani libri, un libro illustrato per bambini, un abbecedario, in cui ad ogni lettera associavano un oggetto appartenente alla loro realtà. E in questo freddo angolo di mondo vissero entrambi felici e contenti.

lunedì 24 dicembre 2018

Abbecedario


A    Amazon

B    bomboniera

C    cranio

D    derivazione

E    elmo

F   forziere

G    gatto

H    Happy Meal

I    immondizia

L    lattina

M    modem

N    scatola nera

O    obliteratrice

P    primo soccorso

Q    quadrato

R    regalo

S    sarcofago

T    televisore

U    urna

V    valigia

Z    zucca

domenica 16 dicembre 2018

Joseph Cornell - Thinking inside the box


Le "shadow boxes" sono la produzione artistica che viene più spesso ricordata in merito a Cornell.


Queste erano composte da una scatola di legno, per l'appunto, chiusa da un vetro all'interno della quale venivano assemblate le stesse “reliquie” facenti parte della sua mastodontica collezione personale. I criteri di assemblaggio erano alquanto casuali, infatti egli credeva che oggetti prelevati negli angoli più disparati della città e composti insieme potessero dar vita ad un'opera d'arte.

Habitat Group for a Shooting Gallery, 1943
Royal Academy of Arts, London


Untitled (Pinturicchio Boy), 1942-52
Royal Academy of Arts, London

Untitled (M’lle Faretti), 1933
Private Collection

Racconti industriali


La latta si veste a festa e racconta come eravamo: storia delle scatole di latta italiane tra 800 e 900




L'evoluzione del packaging: come in 150 anni è cambiato il modo di confezionare le cose


Dixie Queen’s Punch Cut Tobacco Tins
 were popular in late 19th century
 and were designed to be reused
 as lunch boxes